In questo periodo, tra divieti, ordinanze e zone rosse, c’è stata solamente una domanda che si è ripresentata con certezza; puntualmente, ogni settimana la questione è riecheggiata sui social e tra le persone preoccupate. Ma questa settimana il mercato si potrà fare?
Evitando di addentrarci nella pletora di commenti social-satirici che accompagnano la discussione, vogliamo invece cercare di capire cosa significa e perché è così importante per Palo del Colle avere un mercato e una zona commerciale in generale.
Se molti ricordano che fino agli anni ‘80, lungo lo scosceso pendio di Corso Garibaldi si riunivano bancarelle di ogni tipo, sono le nonne invece che portano la memoria di quando – intorno agli anni ‘50 – il mercato settimanale si svolgeva nella zona di Porta Reale. Passando per un periodo in cui era solamente Piazza Santa Croce ad ospitare avventori e venditori, arriviamo fino ai giorni nostri, in cui è Piazza Lenoci che, a cadenza settimanale, diventa il luogo ideale per gli acquisti di ogni occasione.
Il mercato a Palo del Colle, nella sua storia, è stato spostato molte volte e sicuramente non fermerà, nei prossimi anni, questa sua naturale tendenza alla mobilità. I problemi legati alla pandemia e alle norme di sicurezza in generale, stanno facendo ipotizzare infatti un ennesimo spostamento nella zona dell’Ufficio Postale.
L’idea di mercato e di libera commercializzazione di prodotti d’altronde è ciò che ha caratterizzato negli ultimi secoli l’avvento di una società di individui autonomi. Scambiando il frutto del nostro lavoro infatti affermiamo la nostra condizione di uguaglianza, pur mantenendo la nostra indipendenza. Questa mutua indipendenza è ciò che va ad alimentare la relazione positiva che si genera nello scambio e che tecnicamente viene definita “uguaglianza dell’interdipendenza”.
Ma questo spazio espositivo commerciale, così sentito e amato nel nostro paese, va a sopperire soprattutto ad una evidente mancanza del nostro territorio: non ci sono infatti molte altre occasioni, per chi non si può spostare, di trovare una valida alternanza nei prodotti che si desidera comprare.
Se è vero che i progressi, nella nostra città come nel resto del mondo, si dovrebbero calcolare sul numero di negozianti e di artigiani direttamente interessati all’espansione delle loro attività sul proprio territorio, a Palo del Colle sono ancora flebili i segnali di miglioramento che vanno in questa direzione.
Si attendono ancora i regolamenti attuativi che permettano l’apertura di attività produttive e artigianali nel centro storico e la deroga ai regolamenti edilizi, che ha permesso ad altri comuni limitrofi di veder rifiorire i centri storici, tarda ancora ad essere applicata.
Si potrebbe sostenere anche l’apertura di altri tipi di mercati, con prodotti di diverso genere. In questo modo si potrebbe sia incentivare il commercio delle nostre produzioni locali, sia aumentare l’afflusso di persone da altre città. Maggiore scelta commerciale, organizzata secondo opportune regolamentazioni, porterebbe sicuramente un guadagno per tutta la città.
Un plauso va infine fatto all’amministrazione che recentemente ha annunciato un progetto di riqualificazione di Piazza Santa Croce. Nella speranza di poter tornare presto a vedere le strade riempirsi di gente, c’è da accogliere con favore questo progetto di coinvolgimento della cittadinanza. Seguiremo anche noi l’evolversi di questa interessante proposta.
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