EditoriAle di Alessandra Savino
Quella che in ambito teatrale e cinematografico è definita scenografia e in letteratura rappresenta l’ambientazione descritta sulle pagine di un romanzo, potrebbe essere definita ‘decoro urbano’ se pensiamo alla vita quotidiana di una città.
Ciò che rende un paesaggio urbanistico più o meno elegante e accogliente agli occhi di un cittadino, o ancor più di un turista, sono una serie di elementi che riguardano l’architettura, l’illuminazione, il verde ed una serie di scelte che vanno ad influire sull’aspetto estetico di una città.
Tra i film che raccontano il paesaggio cittadino ricordiamo “Metropolis”, regia di Fritz Lang, 1927, che dipinge una città piena di grattacieli. Non possiamo dimenticare poi pellicole come “Il cielo sopra Berlino”, regia di Wim Wenders, 1987, o “L’odio”, regia di Mathieu Kassovitz, 1995, che mette in risalto differenze tra centro e periferie.
Passando ai paesaggi urbani raccontati sul fronte letterario, “Il condominio” di James Graham Ballard risulta interessante nella descrizione di un grattacielo londinese di vetro e cemento alto quaranta piani, costruito secondo le più avanzate tecnologie, in grado di garantire l’isolamento ai suoi residenti ma non l’armonia e la sicurezza.
Un ottimo spunto di riflessione per un dibattito su quello che dovrebbe essere il giusto equilibrio fra decoro e funzionalità.
A che punto è Palo del Colle in merito a questi temi? Lo scopriamo in questo numero di Kilometrozero.
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